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Nuovi Omega Seamaster Planet Ocean, ecco la quarta generazione

Mattia di Mattia
19 Novembre 2025
in News, Omega
Tempo di lettura: 3 minuti
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Esattamente a 20 anni di distanza dal lancio del primo Seamaster Planet Ocean, Omega decide di reinventare uno dei suoi diver più tecnici. Questa è la quarta generazione, con un design innovativo nato dall’esperienza maturata dal marchio svizzero nel mondo delle immersioni. Pur distinguendosi per uno stile del tutto inedito, ad un occhio attento non sfuggiranno i vari rimandi ad alcune pietre miliari nella storia della fortunatissima famiglia Seamaster. Ma il lavoro non ha riguardato solo l’estetica: i nuovi Planet Ocean sono un concentrato di tecnologia sia a livello meccanico che a livello di costruzione della cassa.

Sommario:

  • 1 La storia del Planet Ocean
  • 2 La quarta generazione
  • 3 Tecnica e ergonomia
  • 4 Calibro Master Co-Axial
  • 5 Blu, nero e arancione

La storia del Planet Ocean

Era il 2005 quando Omega lanciò il Planet Ocean, un modello più tecnico del Seamaster Professional 300m in grado di resistere ad una profondità doppia. Nel 2011 arrivò la seconda generazione, con varie novità sia a livello di materiali che, soprattutto, a livello meccanico: sfruttava infatti il calibro Co-Axial 8500. Per quanto riguardava il design, però, il marchio di Bienne aveva preferito optare per un’evoluzione dello stile introdotto 6 anni prima, senza stravolgerlo del tutto. E fu così poi anche nel 2016, con l’arrivo della terza generazione declinata in misure e varianti cromatiche differenti, con migliorie tecniche sostanziali sul versante meccanico.

La quarta generazione

Il salto dalla terza alla quarta generazione è netto. Il nuovo Omega Planet Ocean, pur rimanendo ancorato al carattere che ha reso celebre questo modello (incluso il distintivo color arancione adottato in alcune configurazioni) è cambiato profondamente. Se le fonti di ispirazione per il design del 2005 erano stati i Seamaster 300 degli anni ’60, in questo caso i progettisti hanno preso spunto dai diver prodotti negli anni ’80 e ’90. Questo risulta evidente dalle linee tese della cassa, che perde le consuete anse ad elica di Omega ma guadagna un look ancora più moderno e aggressivo. Inoltre anche il bracciale è stato pensato per integrarsi ancora meglio al design della cassa.

Tecnica e ergonomia

Il nuovo Omega Planet Ocean conserva la sua consueta impermeabilità fino a 600m di profondità. La cassa è nella sola misura da 42mm, lo stesso diametro della prima generazione. Per migliorare la resistenza alle alte pressioni, è presente all’interno un anello in titanio che insieme al fondello nello stesso materiale provvede a dare maggior rigidità alla struttura. Grazie a questa soluzione costruttiva, messa a punto nel 2019 con il lancio dell’Ultra Deep, la quarta generazione del Planet Ocean risulta essere più sottile rispetto alla precedente (spessore complessivo di 13,79mm).

Calibro Master Co-Axial

Tutti i nuovi Omega Seamaster Planet Ocean sono animati dal calibro Co-Axial Master Chronometer 8912, lo stesso già utilizzato in precedenza negli Ultra Deep. La riserva di carica è di 60 ore e la meccanica può vantare i più alti standard di precisione e di resistenza ai campi magnetici richiesti dalla certificazione METAS.

Blu, nero e arancione

La nuova generazione del Planet Ocean è declinata in 7 configurazioni che si distinguono per il colore della ghiera in ceramica (che può essere nera, blu o nell’iconico arancione) e per l’abbinamento con bracciale in acciaio o cinturino in gomma. Ecco i prezzi di listino:

  • Ref. 217.30.42.21.01.001 (ghiera nera, bracciale acciaio) 9.200 €
  • Ref. 217.30.42.21.01.002 (ghiera blu, bracciale acciaio) 9.200 €
  • Ref. 217.30.42.21.01.003 (ghiera arancione, bracciale acciaio) 9.400 €
  • Ref. 217.32.42.21.01.001 (ghiera nera, cinturino gomma) 8.500 €
  • Ref. 217.32.42.21.01.002 (ghiera blu, cinturino gomma) 8.500 €
  • Ref. 217.32.42.21.01.003 (ghiera arancione, cinturino gomma nero) 8.800 €
  • Ref. 217.32.42.21.01.004 (ghiera arancione, cinturino gomma arancione) 8.800 €









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Mattia

Mattia

Non so esattamente come sia nato il mio legame con gli orologi, ma ricordo di esserne rimasto attratto e incuriosito fin da bambino. Dopo i primi (tanti!) Swatch tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90, dai primi anni 2000 ho iniziato ad apprezzare il fascino dell’orologeria meccanica e da allora non me ne sono più allontanato. Dopo aver creato il mio canale YouTube nel 2016 e dopo un’esperienza di oltre 15 anni nel mondo dell’editoria e del giornalismo, ho pensato di espandere la mia presenza online con la creazione di questo spazio virtuale dove poter trasmettere il più possibile l’amore, maniacale, per gli orologi.

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